Non è peraltro la prima volta che la popstar viene additata per questioni legate al clima. Tra il 2023 e il 2024, Swift era stata oggetto di parecchie critiche per la sua propensione a viaggiare in jet privato, che aveva dato adito a un dibattito più ampio sulle emissioni di gas serra prodotte dal mezzo di trasporto preferito dalle élite commerciali, artistiche e politiche.
Anche l’AI però non è un tema nuovo nella carriera di Swift, che nel 2024 è stata vittima di un’ondata di deepfake pornografici diventati virali sui social media.
Strategia di marketing discutibile (ma vincente)
Questa volta però la cantautrice ha usato l’intelligenza artificiale generativa a suo vantaggio. A dispetto di una diffusione sempre maggiore, tuttavia, l’uso dell’AI per scopi artistici è ancora accompagnato da connotazioni negative. Le reazioni ai video promozionali di Swift – che nel frattempo li ha rimossi dai suoi canali ufficiali – ne sono solo l’ultima riprova.
Gli swifties hanno ipotizzato che la campagna di lancio di The Life of a Showgirl possa essere frutto di una collaborazione tra il team dell’artista e Google: non solo per le animazioni ad hoc inserite nel motore di ricerca del colosso, ma anche perché i video della discordia sarebbero stati generati con Veo 3, il generatore di video di nuova generazione di Mountain View.
Ma come spesso accade, la strategia sembra aver sortito gli effetti sperati nonostante la controversia, contribuendo a mantenere Taylor Swift e il suo nuovo lavoro in cima alle tendenze online. Obiettivo raggiunto, insomma.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.