Intervista al collettivo teatrale Muddy Lolos al Fringe di Edimburgo
Il Festival Fringe di Edimburgo accoglie quest’anno, tra i palcoscenici più originali, la commedia Echoes Of Nüwa: The Last Human Project.Protagoniste e creatrici della compagnia Muddy Lolos sono Chia-Yi Chan, attrice taiwanese, Jinyu Dan e Qianyi Wang, entrambe cinesi. Le tre artiste appena diplomatesi all’East 15 Acting School di Londra portano sul palco una narrazione che fonde mitologia cinese, drammaticità contemporanea e uno sguardo lucido su questioni di genere, identità e umanità. Le abbiamo incontrate per raccontare la loro avventura.
Come nasce Muddy Lolos e il viaggio a Edimburgo
L’energia del trio si percepisce fin dalle prime parole. Jinyu Dan spiega le origini del loro sodalizio: “Ci siamo incontrate alla East 15 Acting School, frequentavamo corsi diversi, ma il primo anno l’abbiamo passato insieme ed è stato allora che siamo diventate amiche. Quest’anno, da poco laureata, Chia-Yi aveva il desiderio di tornare al Fringe dopo una prima esperienza positiva. Così abbiamo deciso di creare uno spettacolo tutto nostro, raccontando la nostra storia, sperimentando e gestendo ogni aspetto.”
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Chia-Yi Chan aggiunge come la loro formazione abbia favorito un approccio collettivo: “Abbiamo deciso di scrivere insieme la pièce. Alla scuola avevamo imparato il “devising”, ovvero la creazione di uno spettacolo in gruppo, dove ognuno mette la propria idea e poi un regista aiuta a selezionare e armonizzare i contributi. Così abbiamo coinvolto Daniel Yokelo come regista esterno, per aiutarci anche a rendere la storia accessibile a un pubblico occidentale.”
Qianyi Wang ricorda l’emozione dei primi passi: “Abbiamo fatto una preview a Londra. Ero molto nervosa, era la mia prima esperienza al Fringe. Arrivare a Edimburgo e vedere migliaia di spettacoli e manifesti ovunque è stato travolgente, ma anche entusiasmante.”
La mitologia di Nüwa e il messaggio di umanità
L’uso della figura di Nüwa, dea creatrice nella tradizione cinese, rappresenta un punto di partenza simbolico potente per il loro spettacolo. Jinyu Dan spiega: “Abbiamo pensato molto a cosa vogliamo comunicare. Nüwa rappresenta la maternità, la creazione e la cura, ma anche la capacità di riparare e ricostruire. La nostra idea è usare questa mitologia per parlare della condizione femminile, della sorellanza e delle relazioni tra donne, ma anche di come l’umanità si sia spesso persa nei propri errori.”
Qianyi Wang sottolinea: “Per noi, Nüwa è come una madre che ha fatto tutto quello che poteva per creare il mondo, e ci fa riflettere sul ruolo della donna nella creazione e nel mantenimento della vita. È un punto di partenza per poi esplorare questioni più grandi legate all’identità e alla specie umana.”
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Jinyu Dan aggiunge: “Abbiamo anche pensato a perché parliamo del Dio creatore, ma non della divinità stessa. È un modo per chiedersi perché ci concentriamo sui poteri supremi, e non sulla forza e il femminile che stanno dietro la creazione di tutto.”
Un messaggio di consapevolezza e speranza
Le artiste riflettono sul loro intento: creare uno spettacolo che non sia un sermone, ma un viaggio riflessivo che invita il pubblico a pensare e a riflettere su temi universali. Chia-Yi Chan evidenzia: “Volevamo che il pubblico si divertisse, ridesse, ma anche che si fermasse un attimo a riflettere. Dopo aver preso in giro i leader negativi, vogliamo che ci sia anche uno spazio di consapevolezza: possiamo essere più gentili, più civili? Se più persone si rendessero conto delle conseguenze delle proprie azioni, forse il mondo potrebbe migliorare.”
Jinyu Dan aggiunge: “Il nostro obiettivo è anche quello di far riflettere sul mondo attuale, sui problemi che ci circondano. Usando l’umorismo e la satira, speriamo di smuovere le coscienze, senza essere moralisti, ma lasciando spazio a un giudizio personale. Alla fine, il messaggio è: si può fare di meglio, se ci si rende conto di quale sia il nostro ruolo.”
La speranza nel futuro e il valore dell’arte
Le artiste condividono le loro speranze per il futuro. Qianyi Wang torna in Cina e sogna di continuare a fare teatro: “Voglio restare nel mondo dello spettacolo, magari tornando al Fringe con questo spettacolo l’anno prossimo. Voglio vedere cosa succederà, se cresceremo ancora.”
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Jinyu Dan desidera consolidare la propria carriera a Londra, continuando a creare e a esprimersi come artista; “Il mio sogno è lasciare un ricordo attraverso il mio lavoro, perché qualcosa di ciò che creo possa vivere oltre me. Voglio continuare a produrre, a esplorare e a trasmettere idee che siano significative.”
Chia-Yi Chan, invece, riflette sul suo percorso professionale e sulla volontà di ampliare i propri orizzonti: “Vorrei esplorare altri ruoli nel mondo del teatro, magari diventare anche produttrice o regista. L’importante è continuare a condividere storie, perché il teatro ha il potere di toccare le persone e di far loro riflettere sui temi più profondi. Volevo solo che in futuro potessi continuare a creare e a lasciare un messaggio.”
La cultura e l’universalità dell’arte
L’intervista si conclude con una riflessione sulla capacità dell’arte di superare le differenze culturali. Chiedo loro come percepiscano la risposta di un pubblico così eterogeneo. Jinyu Dan risponde: “Abbiamo scelto un linguaggio molto semplice, senza riferimenti culturali troppo specifici, perché vogliamo che il nostro messaggio sia accessibile a tutti. Abbiamo visto pubblico da tutto il mondo, e sono rimasti tutti molto coinvolti e hanno capito il nostro intento.”
Chia-Yi Chan aggiunge:“Per noi, il teatro e l’arte devono essere strumenti di comunicazione universale. Se riusciamo a parlare a chiunque, indipendentemente dall’origine, allora davvero il nostro lavoro ha valore. La cultura è importante, ma l’emozione e il messaggio sono più forti di ogni differenza linguistica o culturale.”
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L’intervista si conclude con un pensiero condiviso: il progetto Echoes of Nüwarappresenta un ponte tra passato e presente, tra oriente e occidente, e testimonia quanto l’arte possa essere uno strumento di consapevolezza collettiva e di speranza per il futuro. Le tre artiste si sforzano di trasmettere un messaggio di compassione, introspezione e impegno, aspettando di vedere quali nuovi orizzonti il loro percorso artistico aprirà nel mondo.
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