Threads lancia i messaggi privati e le donne si ribellano: perché?

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Non voglio ricevere messaggi privati. Come si spegne questa cosa? Lo chiedo a nome di tutte le donne. Questo è solo uno dei tanti messaggi di protesta apparsi su Threads dopo il lancio dei messaggi privati. Quello che Meta pensava fosse un trionfo si è trasformato in una ribellione al femminile.

DM su Threads: perché le donne dicono no ai messaggi privati

Threads ha introdotto i DM questa settimana, convinta di dare agli utenti quello che chiedevano. Ma la realtà è ben diversa. Molti utenti, soprattutto donne, stanno protestando apertamente contro questa novità.

Fantastico. Un altro modo per molestare le donne online, ha scritto un’utente. Congratulazioni per aver aggiunto una funzione che interessava solo agli stalker, ha rincarato la dose un’altra. Non sono voci isolate. Decine di post sotto l’annuncio di Adam Mosseri, capo di Instagram, esprimono lo stesso disappunto.

Ma c’è un dettaglio che fa riflettere. Qualcuno, qualche giorno prima del lancio dei DM, aveva pubblicato un sondaggio con migliaia di voti dove gli utenti Threads indicavano chiaramente di non volere i messaggi privati. Meta lo sapeva, ma ha scelto di ignorare il feedback della sua community.

Meta ha progettato il sistema pensando di dare controllo agli utenti: si possono ricevere DM solo da chi si segue. Se qualcuno disturba, basta smettere di seguirlo e non potrà più scrivere privatamente. Sulla carta sembra ragionevole. Nella pratica è un meccanismo difettoso.

Il problema della cultura digitale

Su una piattaforma pubblica come Threads, spesso si seguono le persone per leggere i loro post interessanti, non perché si vuole una relazione personale con loro. Sono sconosciuti di cui si apprezzano le opinioni, ma da cui si preferirebbe mantenere le distanze. I DM rompono questa barriera invisibile. Trasformano l’osservazione passiva in potenziale interazione diretta, cambiando completamente le regole del gioco.

Le preoccupazioni degli utenti vanno oltre le molestie. C’è il timore di vedere la propria casella invasa da bot automatici e spam commerciale.

Threads aveva un vantaggio competitivo: era un social network senza la pressione dei messaggi privati. Un posto dove potersi esprimere pubblicamente senza il rischio di finire nella casella di posta di qualcuno. Con l’aggiunta dei DM, Meta ha eliminato questa unicità. Ha trasformato Threads in un clone di X, perdendo quello che lo rendeva diverso.

La cosa più frustrante è che non c’è modo di disattivare i DM. Meta ha creato una funzione obbligatoria che molti non volevano, senza offrire un’alternativa.

Threads stava costruendo una cultura propria, diversa da altri social. L’assenza dei messaggi privati aveva creato un ambiente più rilassato, meno invasivo. Ma quando una piattaforma cresce, la tentazione di copiare le funzioni dei competitor è forte. Il risultato? Si perde l’identità originale.

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