Becoming Madonna recensione: nostalgia, controversie e qualche interrogativo irrisolto
Dopo qualche mese dalla sua prima uscita internazionale, finalmente è disponibile anche in Italia il film/documentario Becoming Madonna, arrivato sul piccolo schermo il 18 giugno su Sky Documentaries e in streaming su NOW.
Questo rilascio è stato accolto con curiosità, ma anche con un certo fermento di opinioni contrastanti. Da un lato, i fan e gli appassionati di musica e cultura pop sono entusiasti di poter finalmente mettere le mani su un’opera che promette di offrire uno sguardo inedito e intimo sui primi anni di Madonna, grazie anche al ricco archivio di materiali storici e testimonianze raccolte. Dall’altro lato, molti critici e osservatori hanno espresso perplessità: il giudizio generale oscilla tra l’apprezzamento per le rare immagini d’epoca e la delusione per la presunta superficialità di analisi, e l’impressione che il film, più che approfondire realmente la metamorfosi artistica e personale di Madonna, si limiti a ripercorrere i punti più noti della sua carriera, senza offrire spunti innovativi o riflessioni profonde.
Questa crescita di opinioni divergenti non sorprende, considerando la natura stessa del prodotto. Becoming Madonna si definisce come un ritratto archivistico e biografico che si concentra sugli anni formativi e di ascesa della regina del pop, ponendo l’accento su materiali di repertorio e testimonianze audio-video inedite. Tuttavia, alcuni spettatori si sono lamentati che il documentario non riesca mai a scalfire la superficie, presentando una narrazione quasi episodica e in alcuni momenti troppo standardizzata, che propone storie già ascoltate o viste altre volte, senza concedere quell’approfondimento e quella nuova prospettiva che ci si aspettava.
Punti di forza: l’archivio e l’intimità
continua a leggere dopo la pubblicità
Uno dei principali punti di forza di Becoming Madonna risiede nella sua capacità di regalare un’immersione quasi totale nel materiale d’archivio. La vera gioia per un pubblico appassionato è la possibilità di vedere filmati rarissimi, fotografie inedite e ascoltare registrazioni audio di Madonna prima di diventare la superstar mondiale che tutti conosciamo. Le testimonianze dei familiari, amici d’infanzia e collaboratori storici arricchiscono la narrazione, offrendo un quadro più completo e umano della figura, spesso nascosta dall’immagine pubblica. In particolare, l’utilizzo di registrazioni inedite – dove Madonna riflette sulla propria vita e sui momenti decisivi della sua carriera – aggiunge un tocco di autenticità e intimità che pochi altri documentari sono in grado di offrire.
Il film si distingue anche per il suo focus sul contesto culturale e sociale di New York negli anni ’70 e ’80, periodo cruciale nel processo di formazione della futura regina del pop. La descrizione della scena underground della città, dei club, delle band emergenti e dell’ambiente artistico e gay crea uno sfondo plausibile e vivace che aiuta a capire da dove Madonna ha preso spunto per la sua identità artistica e il suo stile provocatorio. In questo senso, il film riesce a mostrare come le radici di Madonna siano fortemente intrecciate con una cultura di rottura e di sperimentazione, che le ha permesso di spaziare tra arte, musica e provocazione.
Punti di debolezza: narrativa e approfondimento mancati
Nonostante i pregi, Becoming Madonna soffre di alcune lacune strutturali e narrative significative. La più evidente riguarda la durata: circa un’ora e mezza di film non sono sufficienti per coprire in modo esaustivo un arco temporale così ricco e complesso come quello dal 1978 al 1992. La prima parte, dedicata alla fase di formazione e alle ambizioni iniziali di Madonna, dura meno di 20 minuti e si concentra principalmente su alcune immagini e aneddoti già noti ai fan più informati. La narrazione degenera in un susseguirsi di momenti episodici, che spesso si ripetono senza approfondire le motivazioni, le tensioni o le sfide interiori di Madonna, limitandosi a descrivere eventi esterni e reazioni mediatiche.
Il documentario, inoltre, mostra una certa preferenza nel riproporre i momenti più iconici e scandalosi della sua carriera, come la performance di Like a Virgin agli MTV Video Music Awards, il controverso video di Like a Prayer e il libro Sex del 1992, senza contestualizzarli realmente o analizzarli in profondità. Questa scelta rischia di ridurre Madonna a un’immagine di provocatrice, senza approfondire gli aspetti più complessi del suo percorso artistico e personale. Manca inoltre un’attenzione speciale agli aspetti meno “glamour” della sua vita, come le sue esperienze post anni ’90 e la sua evoluzione artistica successiva, lasciando così un quadro incompleto.
Uno sguardo equilibrato tra nostalgia e analisi critica
continua a leggere dopo la pubblicità
A livello estetico e narrativo, Becoming Madonna si presenta ben confezionato, con un ritmo che cattura l’attenzione grazie ai materiali d’archivio e alle testimonianze. Tuttavia, questa stessa impostazione rischia di essere un’arma a doppio taglio: di fronte alla volontà di mostrare Madonna in tutta la sua autenticità e coraggio, si rischia di offrire un ritratto superficiale, che si limita a mostrare l’ovvio piuttosto che scavare nel profondo. Il film diventa così più un viaggio nostalgico e rispettoso che un’analisi critica e innovativa di un’icona che ha segnato un’epoca e ha continuamente reinventato se stessa.
Becoming Madonna rappresenta un buon punto di partenza, soprattutto per chi vuole scoprire o riscoprire le origini di Madonna, grazie a materiali rarissimi e testimonianze inedite. Tuttavia, per chi cerca uno studio approfondito e dettagliato del suo percorso artistico e delle sue contraddizioni interne, il film si rivela insufficiente. Resta, dunque, un documentario che, con i suoi molteplici punti di forza, sarebbe potuto diventare un’opera molto più potente se avesse saputo andare oltre la superficie, offrendo anche analisi e prospettive più complesse.
Cosa mi è piaciuto
- Uso di materiali d’archivio inediti e rarissimi
- Focus sulle radici underground di Madonna e il suo contesto culturale
- Approccio intimo e personale nelle testimonianze audio e video
- Rappresentazione autentica dei legami con la comunità gay e il suo ruolo all’interno di essa
Cosa si sarebbe potuto fare meglio
- Dedicare più tempo e profondità alla fase della creazione artistica e alle trasformazioni successive
- Inserire analisi critiche e riflessioni più approfondite sulla sua carriera e personalità
- Limitare alcune scene di ripetizione di momenti celebri, puntando a contenuti più esclusivi e sorprendentemente inediti
- Approfondire gli aspetti meno “glamour” e più complessi della sua evoluzione personale e artistica
<!–
–>


