Project Indigo di Adobe: l’app porta la fotografia dei Pixel su iPhone

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Se i Google Pixel scattano foto incredibili, il merito è di Marc Levoy e Florian Kainz. I due ingegneri, che hanno inventato la fotografia computazionale moderna, ora lavorano per Adobe e hanno appena rilasciato qualcosa di speciale.

Project Indigo è un’app di fotografia per iPhone che promette di portare su iOS tutto quello che ha reso famosi i Pixel, aggiungendo controlli manuali avanzati e funzioni sperimentali basate sull’intelligenza artificiale. E sì, è completamente gratis.

Arriva Project Indigo di Adobe: l’app fotocamera per iPhone creata dai geni dei Google Pixel

La magia dei Pixel è racchiusa nella cosiddetta “fotografia computazionale“. Invece di scattare una singola foto, la fotocamera cattura più immagini sottoesposte e le combina per ottenere risultati impossibili con un solo scatto. Project Indigo porta questo concetto a un livello superiore.

Mentre l’app fotocamera standard di iPhone combina al massimo 15 scatti, Indigo può arrivare fino a 32 frame per ogni foto. Inoltre sottoespone molto di più rispetto alla concorrenza, per preservare i dettagli nelle luci e ridurre il rumore nelle ombre. Il risultato? Foto con una gamma dinamica incredibile e un aspetto più naturale.

L’unico compromesso è che si dovrà aspettare qualche secondo in più dopo aver premuto il pulsante di scatto, ma ne vale la pena. Levoy e Kainz promettono che “sarai ricompensato con una foto migliore“.

Addio al look “troppo processato” degli smartphone

Uno dei problemi più criticati della fotografia su smartphone è l’aspetto artificiale: colori troppo saturi, contrasto eccessivo, smoothing aggressivo che elimina i dettagli naturali. Project Indigo prende la direzione opposta.

Indigo usa solo ritocchi leggeri per mantenere un aspetto più simile a quello di una reflex. L’obiettivo è offrire “un look più naturale, più simile a quello che produrrebbe una SLR“, spiegano i creatori. Le foto così mantengono texture naturali anche se questo significa avere un po’ più di rumore, piuttosto che quella fastidiosa levigatezza artificiale tipica di molti smartphone.

Controlli manuali e zoom super-risoluzione

L’app offre anche controlli manuali completi su ISO, velocità dell’otturatore, bilanciamento del bianco, messa a fuoco ed esposizione. Ma la chicca è il controllo sul numero di frame da combinare. Si può scegliere se privilegiare la velocità di scatto o la qualità finale.

Una delle funzioni più interessanti è il Super Res Zoom, eredità diretta dei Pixel. Quando si usa lo zoom digitale oltre 2x (o 10x sui modelli Pro Max), l’app cattura automaticamente più immagini leggermente sfalsate sfruttando i micro-movimenti naturali della mano, combinandole per ricostruire dettagli che altrimenti andrebbero persi.

Funzioni sperimentali con l’AI

Essendo un progetto Adobe, Indigo include alcune funzioni come AI Denoise per ridurre il rumore nei file RAW e Remove Reflections per eliminare i riflessi dalle foto usando l’intelligenza artificiale. L’integrazione con Lightroom Mobile è naturale. È possibile inviare le foto direttamente nell’app di editing Adobe, sia in JPEG che RAW DNG. L’app riconosce automaticamente se la foto è stata scattata in modalità SDR o HDR, facilitando il lavoro di post-produzione.

Modalità Notte e lunga esposizione

Project Indigo include una modalità Notte che può combinare fino a 32 esposizioni da un secondo ciascuna quando rileva un treppiede, ma funziona anche a mano libera. C’è anche una modalità Lunga Esposizione che simula l’effetto delle lunghe esposizioni, trasformando l’acqua in seta o creando scie di luce.

Disponibilità e requisiti

Project Indigo è disponibile gratuitamente sull’App Store per iPhone 12 Pro/Pro Max e successivi, e per tutti gli iPhone dalla serie 14 in poi. Adobe raccomanda iPhone 15 Pro o più recenti per l’esperienza ottimale. Il limite è la RAM: servono almeno 6GB per far girare l’app.

Una versione Android è “sicuramente” in arrivo secondo Adobe, ma non c’è ancora una data. Considerando che Levoy e Kainz hanno creato l’app fotocamera dei Pixel, è probabile che i dispositivi Google saranno tra i primi supportati.

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