Banca Generali mette l’intelligenza artificiale generativa nelle mani dei suoi 2.400 operatori sparsi in Italia. Il motore delle soluzioni è offerto da Microsoft e permette di valorizzare il patrimonio dati, supportare la gestione dei clienti e sostenere la produttività dei private banker. “La GenAI sarà sempre più integrata nelle attività quotidiane, offrendo una visione olistica degli asset dei clienti permette di automatizzare la gestione degli investimenti e consente una pianificazione finanziaria flessibile”, ha spiegato Riccardo Renna, direttore operativo e dell’innovazione di Banca Generali. Uno strumento nella cassetta degli attrezzi che “migliorerà le performance operative e contribuirà a ridefinire il ruolo del consulente: sempre più orientato alla consulenza strategica e meno gravato da compiti operativi”.
L’intelligenza artificiale, ha aggiunto Renna, rappresenta “un’evoluzione strategica verso un modello più digitale ed efficiente”, per la banca che vanta oltre 100 miliardi di masse in gestione e che è stata messa nel mirino da Mediobanca con un’offerta pubblica di scambio da 6,3 miliardi che è stata annunciata al mercato per sfilarla dal controllo del Leone e integrarla nel gruppo di piazzetta Cuccia.
I benefici della GenAI, ha rivendicato il manager, “saranno tangibili sia per i consulenti finanziari, che potranno lavorare in modo più efficace e personalizzato, sia per i clienti, che riceveranno un servizio sempre più su misura e di qualità”. Con le applicazioni messe a disposizione da Microsoft 365 Copilot Chat, ha spiegato nel dettaglio Renna, “nella fase di preparazione degli incontri con i clienti, l’AI aiuterà a identificare opportunità di business e a creare proposte commerciali mirate. In fase di esecuzione e monitoraggio degli ordini – continua – l’AI automatizza molte di queste operazioni, riducendo il tempo dedicato alle attività amministrative”.
“Capacità di analisi più sofisticata”
L’asticella degli obiettivi è stata fissata molto in alto, con Banca Generali “che ora mira ad essere la prima ‘AI private bank’ unica per valore del servizio, innovazione e sostenibilità”. Il focus è tutto sul banker, anima del modello di business in piazza Tre Torri, ma non si può ignorare l’impatto che l’AI avrà sui clienti: “Sarà altrettanto rilevante – ha messo in chiaro Renna – grazie a una capacità di analisi dei dati sempre più sofisticata, sarà possibile comprendere meglio le esigenze individuali e offrire soluzioni più tempestive, pertinenti e personalizzate. Questo si tradurrà in un’esperienza più fluida, coerente e centrata sul cliente, rafforzando la fiducia e la qualità della relazione”.
Banca Generali ha anche sperimentato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’analisi documentale con lo scopo di migliorare e uniformare la qualità delle risposte nell’assistenza alla clientela e ai consulenti finanziari. In questi ambiti, “l’AI potrà aiutare a ridurre sensibilmente i tempi che gli operatori bancari devono attendere per avere informazioni, liberando tempo ed energie per attività a valore aggiunto superiore”, ha chiosato Renna. L’innovazione non passa solo dal software: Banca Generali ha infatti portato a bordo Matteo Concas, tra i pionieri del fintech italiano, in passato in N26 e in Mooney – Enel X. Concas ha assunto il ruolo di responsabile della digital transformation della banca e coordinerà il mondo innovation (dati, AI) e quello delle piattaforme.