La
sfacciataggine dei call center illegali ha oramai superato ogni limite. L’amico
e collega Enrico Pagliarini, conduttore di 2024 su Radio24, è stato oggetto di
una tentata truffa ma ha avuto la prontezza di registrare la telefonata, che vi
riportiamo in questo video.
Il
call center truffaldino ha saputo in qualche maniera (certamente non
“pulita”) che Enrico ha un allacciamento a Internet con Sky Wi-Fi;
oppure ha solo tirato a indovinare, anche se la vediamo meno probabile. E
l’operatore, presentandosi come dipendente di Sky, ha prospettato un
disservizio di venti giorni in tutti gli orari più importanti (dalle 9:30 alle
14 e dalle 15 alle 23), incompatibili per esempio con qualsiasi necessità di
home working. Il disservizio nascerebbe dal passaggio dalla “cabina
fisica” alla “cabina digitale“, ovviamente un’argomentazione
senza senso. In pratica – spiega l’interlocutore – il collegamento passa
“dall’armadio su strada a un computer“.
Ma
ovviamente non finisce qui: il call center sostiene che, a causa dei lavori e
per garantire un servizio sempre all’altezza, dopo i 20 giorni di passione
seguirà un aumento delle tariffe e una rimodulazione contrattuale.
Enrico
non si scompone e chiede una mail di conferma sia dei lavori che della
rimodulazione tariffaria, mail che ovviamente non arriverà mai. Anzi, la sola
richiesta dalla mail di conferma e la pacatezza di Enrico alla notizia degli
aumenti, fa capire all’operatore che la truffa non andrà in porto e basta per
spingerlo ad attaccare.
L’obiettivo
dell’operatore truffaldino è quello di scatenare l’indignazione
dell’interlocutore per poi raffreddarne l’ira proponendo una soluzione che
permetta al cliente di non sperimentare l’impossibile disservizio e soprattutto
di evitare gli aumenti. Un modo barbaro di acquisire clienti, diremmo anche
illegale, soprattutto in considerazione del fatto che l’utente potrebbe non
essere così esperto come Enrico Pagliarini, giornalista che da decenni si
occupa di tecnologia e innovazione.
Va
detto chiaramente che ovviamente Sky non ha nulla a che vedere con questa
truffa, anzi ne è parte lesa, sia per la tentata sottrazione di cliente sulla
base di notizie false sia per la potenziale violazione del database dei
clienti, magari operata da call center senza scrupoli che in passato hanno
gestito il dato.
La
stragrande maggioranza degli utenti non cascherebbe in un tranello di questo
tipo; ma è comunque bene far circolare questi esempi perché veramente tutti i
cittadini, anche i meno esperti, siano sull’avviso. Questi malfattori forse non
saranno assicurati alla legge in breve tempo (non è facile capire di chi si
tratti per le note debolezze del sistema telefonico) ma devono essere messi in
condizione di non nuocere. Solo così questo tipo di truffa sarà arginata. Fino
alla prossima trovata di questi disgraziati.