Giovani italiani all’estero: Chiarodia, Della Rovere, Crimaldi

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U23 italiani all’estero 

Giovani italiani all'estero: Chiarodia, Della Rovere, Crimaldi

©IMAGO

Terzo capitolo della saga sui giovani italiani all’estero. Dopo il focus sugli U23 più interessanti in Inghilterra e nella Penisola iberica, si getta lo sguardo in Germania. Terra che, stando al database di Transfermarkt, conta il maggior numero di italiani attivi, indipendentemente dalla fascia d’età: 1045 tesserati, dal primo livello alle categorie dilettantistiche. Se il più prezioso, Vincenzo Grifo, ha ormai superato la soglia dei trent’anni, una nidiata di baby rampanti lavora per raggiungere la Nazionale azzurra maggiore come l’esterno del Friburgo. Vediamo chi ha più possibilità di riuscirci.

Fabio Chiarodia (2005) – Borussia M’gladbach

La Germania e la Bundesliga come casa. Alla sua seconda stagione al Borussia M’gladbach si agita ancora nell’ombra della prima squadra (poco più di 100 minuti in stagione), trovando un po’ di ritmo partita, all’occorrenza, con la squadra B. Un processo naturale per un atleta che deve ancora raggiungere la piena maturità fisica, tecnica e tattica. Resta una risorsa importante e come tale i Puledri lo trattano, senza pressioni o forzature.

Guido Della Rovere (2007) – Bayern Monaco

I bavaresi lo hanno strappato ad una serrata concorrenza, big italiane incluse, vedendoci lungo ma loro stessi sorpresi dalla facilità di adattamento di un minorenne fin lì a contatto solo con la comfort zone della Cremonese, club che lo ha allevato. Pochi giorni fa si è concesso una sgambata al fianco di Musiala e Kane, tappa allenante per i prossimi impegni di categoria, gara di Youth League contro l’Inter inclusa. Fisico slanciato, padronanza tecnica anche in corsa, da puro trequartista (talvolta adattato da ala).

Filippo Mané (2005) – Borussia Dortmund

Stagione interamente condizionata dagli infortuni, l’ultimo a inizio febbraio mentre era all’opera con la seconda squadra del Borussia Dortmund come terzino destro (uno dei ruoli in cui è stato provato insieme a quello naturale di difensore centrale). Per tal motivo le uscite ufficiali in stagioni sono state solo 4 per un totale di 213 minuti. Per reagire servirà tutta la personalità che ha già dimostrato di possedere, soprattutto nei duelli diretti con l’avversario e nella gestione della palla. A infondergli fiducia ci ha già pensato il BVB rinnovandogli a scatola chiusa il contratto fino al 2028.

Jacopo Sardo (2005) – Saarbrücken

In estate ha lasciato la Lazio da protagonista della Primavera e a sorpresa ha firmato per Saarbrücken, formazione di terzo livello. Un brutto infortunio (rottura del legamento collaterale laterale) non consente di valutare appieno la bontà o meno della scelta. Di certo l’inizio (3 reti nelle prime due gare di coppa regionale, la Landespokal Saarland) era stato incoraggiante.

Andrea Natali (2008) – Bayer Leverkusen

Papà Cesare ha di che esserne orgoglioso. Di certo l’attitudine mostrata da Andrea, mai a disagio dal passaggio da una realtà importante (Barcellona) all’altra, così come quando viene chiamato a dirigere la difesa. In quest’anno lo ha fatto direttamente con l’U19 delle Aspirine, ampiamente sotto età, con la quale ha sfidato pure Milan e Inter in Youth League. Xabi Alonso gli ha concesso una mezz’ora in una recente amichevole e ha risposto alla grande: serenità, confidenza con la palla, capacità di alzare la linea di pressione e rompere le linee. Talento puro.

Samuele Inácio (2008) – Borussia Dortmund

Altro figlio d’arte in terra tedesca e altro baby aggregato alla prima squadra del club d’appartenenza. Livello ancora non alla sua portata, per continuità, letture e fisicità, ma un bel premio per un jolly offensivo alla ricerca di un’identità chiara. Si muove con grande eleganza e rapidità ma il volume del suo gioco fatica spesso a restituire un effettivo vantaggio in termini di reti e assist (1 e 6 in 23 presenze stagioni con l’U19 giallonera).

Luca Perri (2008) – Borussia Dortmund

Ancora più bassi i numeri del compagno di squadra di Piá junior, il difensore Luca Perri, da un anno esatto in Germania. Decisivo un inizio di stagione in salita a causa di fastidi muscolari e relativa ricerca della condizione. Svoltato il 2024, l’ex Sassuolo ha trovato risposte positive dal proprio fisico, ritrovandosi titolare nella corsa alla fase finale del campionato Primavera (secondo nel girone della fase due del torneo).

Tyrese Zeigler (2006) – Kaiserslautern

Cognome mitteleuropeo, passaporto statunitense nel taschino ma un po’ d’Italia nelle vene a rinvigorirlo. Impulso che gli consente di battere la fascia sinistra da un capo all’altro, quarto di destra capace di interscambiarsi con l’ala di riferimento e tagliare centralmente il campo, con proficui cambi di direzione. Sette assist ne testimoniano l’abilità in fase offensiva, liberandosi spesso sia al cross che al tiro.

Alessandro Crimaldi

Alessandro Crimaldi con l’Italia U18

Alessandro Crimaldi (2007) – Bochum

Padre italiano, madre tedesca, il dribbling nel sangue. Il resto è solo questione di opportunismo: quello del Bochum e degli scout azzurri che lo hanno rispettivamente strappato al Wolfsburg e alla Nazionale tedesca, con cui aveva collezionato una presenza con l’U17, e quello di questo esterno d’attacco mancino incisivo negli ultimi metri di campo. Del resto parlano i numeri: 5 gol e 8 assist con l’U19 dei The Blues.

Gianni Vadacca (2007) – Eintracht

Copia carbone di Crimaldi: più passaporti a disposizione, piede preferito il sinistro, attacchi dalle fasce, facilità nel trovare la giocata vincente, struttura corporea che consente di essere elegante e sicuro nel controllo. Meno esplosivo il giovane dell’Eintracht, le cui movenze si adattano bene anche centralmente, sia come appoggio alla manovra che come rifinitore. Muscolatura ancora da forgiare ma guai a lasciargli spazio per calciare anche dalla lunga distanza. Manca di continuità ma le medie restano incoraggianti (1 gol e 1 assist ogni 120-140 minuti con la Primavera).



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