Una grande operazione internazionale di indagine che ha interessato nove Paesi, compresa l’Italia, ha condotto all’arresto di 150 sospetti coinvolti nella compravendita di beni illeciti nel dark web. L’operazione ha preso il nome di Dark HunTOR e ha portato all’arresto anche di quattro italiani e ha chiuso in Italia i marketplace DeepSea e Berlusconi dark web.
Dark HunTOR si è completata in dieci mesi con una serie di azioni separate ma complementari in Australia, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti, coordinate da Europol ed Eurojust. Per l’Italia hanno collaborato la Procura di Brescia e la Guardia di Finanza.
L’operazione ha portato al sequestro di 26,7 milioni di euro in contanti e valute virtuali, oltre che di 234 kg di droga, inclusi 152 kg di anfetamina, 27 kg di oppiacei e oltre 25.000 pillole di ecstasy. Sono state sequestrate anche 45 armi da fuoco.
Tutto è partito dalla chiusura di DarkMarket. Arrestati quattro italiani
Dark HunTOR è stata figlia della chiusura di DarkMarket, ovvero il più grande mercato illegale nel dark web, avvenuta a gennaio grazie a un’altra operazione internazionale congiunta guidata dalla Procura della città tedesca di Koblenz.
Con l’arresto in Germania dell’operatore del mercato di DarkMarket e il sequestro dell’infrastruttura criminale si sono create le basi d’indagine per Dark HunTOR. Si sono esaminati i dati sequestrati e le polizie mondiali coinvolte sono arrivate a identificare 150 venditori e acquirenti impegnati in decine di migliaia di vendite di beni illeciti. Alcuni di questi sospetti sono considerati figure di spicco da Europol.
Il numero maggiori di arresti si è avuto negli Stati Uniti (65), poi Germania (47), Regno Unito (24), Italia (4), Paesi Bassi (4), Francia (3), Svizzera (2) e Bulgaria (1).
Nel suo rapporto, Europol si è soffermata in particolare sull’Italia, dando nota della chiusura da parte delle autorità italiane dei marketplace DeepSea e Berlusconi dark web, che insieme vantavano oltre 100.000 annunci di prodotti illegali. La chiusura dei due mercati illeciti ha condotto all’arresto dei quattro amministratori e al sequestro 3,6 milioni di euro in criptovalute.