Affari saltati Milan: Pato, Thuram, Kaká, Botman, Donnarumma…

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Affari saltati Milan: Pato, Thuram, Kaká, Botman, Donnarumma...

©TM/IMAGO

Nel calciomercato ricordiamo spesso solo i colpi vincenti, quelli che cambiano le sorti di una stagione o di un ciclo, quelli che fanno innamorare i tifosi. Nel grande gioco del calciomercato ci sono però anche le sconfitte, spesso sul gong, spesso narrate come “beffe” o “scippi” dai giornalisti, talvolta con esagerazione, talvolta ricamando storie.

Tuttavia, come non sempre queste acquisizioni mancate si rivelano tali una volta storicizzate, allo stesso modo non tutte idee cattive rimangono tali. Parleremo di affari saltati, nel bene o nel male. E oggi lo faremo inoltrandoci del mondo Milan.

Gli affari saltati del Milan: i più celebri

Ultimi due colpi saltati in ordine temporale, tra i più importanti, troviamo sicuramente Joshua Zirkzee e, lato panchina, Antonio Conte. L’olandese, ritenuto fuori budget in relazione al numero di gol fatti in Serie A e rispetto alle commissioni richieste, non costituisce più un rimpianto per i tifosi, dato il rendimento allo United e il relativo calo di valore di mercato (da 50 a 42 Mio. €). Più viva la ferita generata dalla scelta dell’allenatore. Zlatan Ibrahimović alla fine ha preferito puntare su Paulo Fonseca, rimpiazzato di lì a qualche mese dal connazionale Sérgio Conceição. Tutto questo mentre a Napoli Antonio Conte, senza Osimhen e da qui in avanti senza Kvaratskhelia, svetta al momento in solitaria nella classifica di Serie A. Decaduta anche l’idea che portava a Marcus Rashford, pista tramontata con la decisione di accogliere Kyle Walker.

Milan affari saltati

Quanto a trasferimenti saltati c’è l’imbarazzo della scelta. La nuova dirigenza milanista aveva già perso due occasioni d’oro con Daichi Kamada, sebbene il nipponico abbia poi quasi dimezzato il proprio valore tra Lazio e Crystal Palace, e Marcus Thuram, mancanza decisamente più dolorosa considerando i 2 gol, peraltro decisivi, già messi a segno nei Derby di Milano.

Al contrario, non pungono nel vivo i no ad Aly Cissokho e a Renato Sanches, il primo allontanato ufficiosamente per problemi di denti, e il secondo sempre alle prese con noie fisiche importanti: oggi, a 27 anni, ha un valore di mercato di soli 5 Mio. €. Due dei rimpianti maggiori dei tifosi sono però il rinnovo lasciato senza firma da Gianluigi Donnarumma, trasferitosi subito dopo al PSG a parametro zero, e il colpo non affondato da Galliani per Carlos Tévez.

Futuri alternativi: out Kaká e Pato

Tévez, dicevamo. Proprio l’Apache era il prescelto dalla dirigenza per rimpiazzare l’infortunato Alexandre Pato, ancora oggi amato dai tifosi del Diavolo per il potenziale siderale, purtroppo mai pienamente espresso. Con la permanenza forzata del brasiliano, l’argentino restò a Manchester, facendo chiedere a tutti come sarebbe potuto essere il PSG col fragile talento rossonero. Sicuramente la colonia brasiliana lo avrebbe accolto bene, così come giocatori del livello di Jeremy Ménez, Javier Pastore, Salvatore Sirigu e Thiago Motta che lo avevano già affrontato in Serie A.

Avrebbe giocato così

Pato sarebbe stato il gioiello di una squadra che cercava di farsi grande con i primi colpi stellari, dopo l’acquisizione qatariota dell’estate precedente. Restò, dissolvendo l’offerta da 50 Mio. €, se non oltre. Un anno dopo il trasferimento al Corinthians per appena 15 Mio. €.

Ma uno dei più grandi what if di mercato fu quella offerta monstre da 105 Mio. € recapitata nel gennaio del 2009 alle scrivanie di Galliani e Berlusconi per il pallone d’oro Kaká. La storia è praticamente identica a quella parigina, con la nuova proprietà alla ricerca di top player per cambiare le sorti e gli obiettivi dei Citizens. Alternativa top dopo aver preso Robinho in estate? Il compagno verdeoro che avevo messo a ferro e fuoco la Serie A.

Avrebbe giocato così

Quell’estate arrivarono, oltre al brasiliano, Jô, Vincent Kompany, Shaun Wright-Phillips e Pablo Zabaleta. A gennaio completarono la rosa Shay Given, Wayne Bridge e Nigel de Jong. Ma il nuovo volto doveva essere Kaká, rimasto in rossonero, ma solo per pochi mesi. A luglio il passaggio al Real Madrid di Florentino Pérez, che attuò una campagna faraonica portando anche Cristiano Ronaldo, Karim Benzema, Raul Albiol e Xabi Alonso. La cessione fruttò però “soli” 67 milioni di euro.

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