Ultimi 5 anni
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L’Inter incoccia nuovamente contro un Bologna in salute e perde l’occasione per giocarsi il jolly sorpasso nel rematch con la Fiorentina, il recupero che chiuderebbe il suo girone d’andata dando finalmente un campione d’inverno alla Serie A 2024/25. Un pari frutto del momento nerazzurro, con una squadra tenace ma sfibrata dall’impossibilità di far ruotare a pieno i propri uomini, alcuni dei quali faticano ad essere delle alternative certe, solide.
Presidente e società professano calma e ribadiscono fiducia all’attuale gruppo, ritenuto all’altezza per lottare su tutti i fronti e nelle competizioni in cui gli uomini di Inzaghi sono ancora in gioco. Altri, specie una buona fetta di tipo, continua ad aspettare qualche intervento sul mercato, con la paura di ritrovarsi a giugno con le mani vuote.
Non essere sicuramente ritenuto tale Tomás Pérez, centrocampista del Newell’s Old Boys, soprattutto se orientato verso un prestito al Como (immediato) e la squadra B (in futuro), ma la strategia nerazzurra è impostata su una progressiva ristrutturazione del gruppo squadra e da tempo. Le parole chiave sono tre: giovani, sostenibilità, occasioni. In sintesi, gennaio e febbraio non sono i mesi ideali per far compere. I numeri parlano chiaro: chi oggi porta lo scudetto sul petto ha speso solo 7,3 milioni di euro nelle ultime 5 finestre di mercato invernali. Meno di Salernitana, Spezia, Sassuolo e Pisa, tutte formazioni dell’attuale Serie B.
Non che vada meglio sull’altra sponda cittadina, quella che sono i top player ma che dall’inizio del 2021 ha visto arrivare, con tutto il rispetto, solo uno scarico Mandžukić, Meïté, Terracciano, Lazetić e due portieri (Mirante e Vásquez). Il rapporto spesa/resa vale solo per Tomori, il cui prestito è stato convertito successivamente in affare a titolo definitivo. Certo, il conto finale non pesa sulla sessione di riparazione, equiparata quasi a quella estiva dalla Juve, capace di mettere sul banco denaro sonante, tanto da aver investito oltre 13 volte in più dei Rossoneri dopo l’arrivo di Alberto Costa, valore di mercato di 1 milione, costo d’acquisto 13,8 con oneri ma senza bonus.
E la differenza sarebbe ancora più alta se ci aggiungessimo il lavoro della Next Gen, decima per volume di spesa nell’ultimo quinquennio, sempre e solo per la finestra di metà stagione. La formazione B bianconera si mette nella scia del Napoli, regina della Campania Felix. Al momento i partenopei hanno versato 22,9 milioni di euro e sono ancora alla ricerca del sostituto di Kvaratskhelia, ovvero l’undicesimo arrivo di riparazione nel periodo sopra indicato. Lo stesso che ha visto arrivare 39 volti nuovi a Salerno, 30 a Sorrento e 52 a Giugliano. Ma non ditelo altrove, specie nei dintorni di Milano.